“L’edilizia in legno consente una notevole libertà espressiva, che acquista un significato ancora maggiore perché etica, e permette di lavorare in maniera reversibile: l’edificio costruito può essere spostato o smantellato senza problemi.”
Arch. Manuel Breda
Testo tratto da Rubner Magazine 2023.
Il progetto di questa casa nasce dal bisogno del committente di completare l’edificio che è la sede principale della sua attività: uno show room-officina dall’architettura curvilinea, sinuosa, al quale la struttura residenziale doveva fare da contraltare. Siamo su un terreno lottizzato in un’area artigianale, produttiva e commerciale, senza vincoli paesaggistici e quindi favorevole a una pressoché totale libertà progettuale e costruttiva. Ne è nata una casa dall’architettura fortemente geometrica, caratterizzata da forme rigorose, da una composizione di parallelepipedi ordinati e da un gioco di volumi che si innestano inclinati rispetto alla verticale. Determinante nella lettura dell’edificio è la fascia del tetto, che piega sul retro, un fascione bianco che come un grosso pennarello segna il perimetro dell’edificio: un segno definito che si contrappone al volume vero e proprio della casa e che invece è trattato con una grana più marcata anche come finitura, d’un grigio chiaro. I grandi fascioni che costituiscono le coperture sono evidenti nel terrazzo e nel patio al piano terra. La casa sorge al di sopra di na struttura prefabbricata in cemento armato che è stata rivestita in pietra, con un appeal estetico coerente con l’intero edificio. Sopra una parte interrata, di 250 mq, prende corpo quella residenziale, 140 mq che si sviluppano in una zona giorno al piano terra – la cucina e la sala da pranzo, un bagno e un antibagno, e una saletta nata come studio – e nell’area notte al piano superiore, con due stanze da letto, il bagno padronale e una spaziosa cabina armadio. Il legno dialoga con l’ardesia, creando un’armonia i colori che scalda gli ambienti. Collega i due piani un’importante scala costituita di grossi anelli di metallo di diametro diverso, idea dell’architetto e opera di un artista del ferro della zona, che pure danno un’impressione di leggerezza nel movimento: come una nube di ruote che conducono verso l’alto. La stessa forma circolare ritorna nel parapetto della balconata, qui con un elemento inedito, una morbida bombatura che accoglie e alleggerisce. I sostegni sono d’acciaio preverniciato. Il terrazzo s’innesta con una forma a triangolo rispetto all’ortogonalità della composizione della casa: vi si affacciano le due stanze da letto che, esposte a sud, ricevono moltissima luce e godono del panorama sulla valle: da qui si vede la parte orientale inferiore delle ultime cime del Brenta. Sull’angolo sud-est una rientranza ricavata in difetto dal volume dell’edificio fa da piccola veranda al piano terra. “L’esigenza principale del proprietario”, spiega l’architetto Manuel Breda, autore del progetto, “era di avere molta luce e una grande visibilità sulla parte bassa della valle. Ma gli affacci importanti a sud hanno anche lo scopo di garantire beneficio termico, sfruttando l’apporto del sole in inverno e, grazie a sistemi di oscuramento, assicurando protezione dal caldo estivo”. A motivare la scelta dell’edilizia in legno è stata la sensibilità del proprietario rispetto all’ecosostenibilità del costruire e dell’abitare e al risparmio energetico. L’edificio, inoltre, doveva essere leggero, perché costruito non su un terrapieno ma su un solaio che per quanto solido e carrabile non avrebbe potuto sostenere una casa in muratura. Anche il progetto di illuminotecnica è coerente con l’architettura della casa. Tracce per i LED, che definiscono il perimetro e conferiscono leggerezza sottolineando la spinta verso l’alto, sono state predisposte da Rubner, che ha consegnato l’edificio “chiavi in mano”. “Oggi, non si può che pensare bene della bioedilizia”, conclude l’architetto Breda, “che oltre a contribuire a preservare l’ambiente con l’uso di un materiale naturale e rinnovabile, permette all’architettura di riavvicinarsi al suo principio fondamentale, cioè il rispetto della vita umana, alla quale deve garantire benessere, sicurezza, futuro”.